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VIVEREOGGI di C.Z.

LO FACCIO DOMANI – la PROCRASTINAZIONE

10 Novembre 2011, 15:50pm

Pubblicato da CinziaZ

 

…quante volte rimandiamo quel che dobbiamo fare con un semplice “lo faccio dopo”, e poi? lo fate veramente?….non credo.

 

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Da cosa scaturisce questo atteggiamento?

Perché rimandiamo all’infinito quello che possiamo fare subito?

 

Questo atteggiamento fa parte dei comportamenti irrazionali dell’uomo e quindi è rivolto a tutti, anche se con differente intensità.

 

Per meglio definire questo fenomeno, la “procrastinazione”, possiamo dire che è l’unione tra l’inefficienza e l’insoddisfazione.

 

 I soggetti più interessati sembrano essere le persone che mancano di autostima ed i vergognosi, anche se è errato  legarla ad una fascia di persone deboli o sensibili, perché "ricordiamo" che è  rivolta  a tutti.

 

Il punto è che continuando a rimandare, non facciamo, né quello che avremmo dovuto, e tanto meno quello che avremmo voluto.

 

La procrastinazione, si divide comunque in due rami:

  • Procrastinazione vissuta dal soggetto in modo rilassato,
  • Procrastinazione vissuta in maniera preoccupata.

 

La prima, ovvero la procrastinazione rilassata comprende gli individui che non sono inclini alla routine.

Chi pretende tutto nell’immediato, chi è ricolmo di tanti progetti ma una volta iniziati non li porta a termine, o acor più a chi tende a rimandare le cose, anche banali, ma ritenendole noiose o scoccianti, preferisce sostituirle, col continuo rimandare, a cose di maggior interesse.

 

Questo meccanismo va formando un senso di inadeguatezza; non si è mai contenti di quel che si fa, e porta a cambiare spesso strada, che sia nell’ambito lavorativo che affettivo.

 

Quando la procrastinazione è vissuta in modo preoccupato, interessa invece quella fascia di persone che mancano di fiducia in sé stessi.

Coloro che non sanno organizzarsi e che non sopportano lo stress.

Spesso il disagio si nasconde dietro una serie di timori e paure irrazionali come;

il perfezionismo, che porta a non sentirsi mai pronti ad affrontare qualcosa, o la paura dell’insuccesso che blocca nel nascere qualsiasi volontà o desiderio, la paura del successo, ovvero il timore di dover dare o dimostrare di più, la ribellione, quando siamo disposti a far di tutto tranne quella cosa specifica, ribellandoci così ai nostri doveri.

 

Come risolvere l’intoppo della procrastinazione?

 

Semplice a dirsi ma più difficile a farsi;

 

il metodo giusto è “l’allenamento”.

 

Una sorta di ginnastica mentale. Più ci sforziamo a vincere i timori e la pigrizia, più audace diventa la forza di volontà ed irrisori ci sembrano gli ostacoli che prima ci frenavano.


Può sembrar stano ma questi due fattori possiamo raffigurarli nei piatti della bilancia, dove tu sei l’ago indicatore di tolleranza.

 

Per compiere un passo alla volta un buon inizio è fissarsi degli obbiettivi fattibili e raggiungibili, ad esempio se il tuo problema è il disordine, e quindi continui a posticipare il momento di riordinare, imponiti di farlo una volta la settimana, poi ogni tre giorni…..vedrai che a lungo andare diventa un’abitudine ed il contrario ti fa vivere male.

 

Combattere la pigrizia o il non aver voglia. Non appelliamoci al -non sono dell’umore giusto per fare….qualcosa che riteniamo sgradevole, rimandare non serve e non migliora, fallo e basta.

 

Stabilire delle abitudini, per giorni anche, come il martedì vado a correre, di sabato lavo la macchina, la mattina faccio colazione…..

 

Imparare a buttarsi, ad osare… censura il pensiero, non ce la posso fare, se hai un esame ed hai studiato non rimandarlo per timore di non superarlo, altrimenti non ti sentirai mai pronto.

 

Cerca di essere ottimista e realista, premia i tuoi successi e ricorda che;  prima lo fai-prima te ne liberi.

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